liberi o a casa? loro possono!

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Truffare il servizio sanitario nazionale vuol dire che la nostra salute conta infinitamente meno degli affari che su di essa qualcuno potrebbe aver deciso di fare.
È una cosa grave, no?
E allora, dove ca*** sono tutti quelli che «il giudice ha sbagliato a dare i domiciliari!», o anzi, no: «Il giudice ha sbagliato a liberarlo!»?

D’altra parte, siccome è stato richiesto l’arresto anche per Angelucci padre, parlamentare di questo incredibile schieramento che con impudenza sconcertante osa definirsi di «centro»-destra, sono assolutamente sicura che schiere e schiere di suoi sodali diranno che no, che la richiesta di arresto è un insulto, che non c’è truffa, che la sanità laziale è fantastica, massimamente quella privata degli Angelucci…

E, a proposito: leggete con quanta grazia l’avvocato dell’ex sindaco leghista di Rovato (Brescia) commenta la condanna che al suo assistito è stata inflitta ieri per – guarda un po’ – violenza sessuale (ah: l’ex sindaco, che aveva proibito ai musulmani di avvicinarsi alle chiese, aveva intitolato una piazza ai morti della Rsi e aveva, ovviamente, proibito la prostituzione nel territorio comunale, non è romeno; è romena la donna violentata).

Ecco cosa dice l’avvocato: «È una condanna che si spiega solo come vendetta politica verso il personaggio, e sotto la spinta mediatica dei fatti degli ultimi giorni in materia di violenze sessuali» (ergo: il giudice dev’essere un’imbecille, ndr). «A carico di Manenti infatti non c’è uno straccio né di prova né di indizio, se non la denuncia della vittima che risale a dieci anni fa».

La parola di una donna violentata non basta mai, già di suo. Figuriamoci se è romena e prostituta.
In quel caso ci voleva almeno – facciamo – un’ottantina di testimoni, mi sa.
Forse anche cento.

Ah.
L’ex sindaco è libero.
È stato condannato in primo grado ed è libero come l’aria.
Perché in effetti, in questo Paese si andrebbe in carcere a scontare una pena solo quando la sentenza diventa definitiva.

Questa è una gran bella legge quando si tratta dell’ex sindaco, vero?
E non ci sarebbe lettera strappacore della mamma della romena violentata (anche quella madre sarà distrutta, presumo; e anche quella figlia) a poter spingere nessuno dei nostri politici a dire in tv che è uno scandalo che un uomo condannato per un reato – com’era? – «vile e odioso» giri libero per la città.

Naturalmente niente garantisce che l’ex sindaco sia effettivamente colpevole, né io sono colpevolista per forza.
Ma di sicuro l’ex sindaco è innocente fino a sentenza definitiva, e un romeno di merda qualunque no.