il grande saggio super-papa

“Il papa all’Aquila: ‘Ora case solide'” a me sembra un titolo semplicemente assurdo.
Appena meglio fa il Corriere, scrivendo in homepage (ma non all’interno) “Ora case e chiese solide”.

Mi sembra decisamente strano che qualcuno sottintenda la possibilità teorica che il papa potesse dire “ora case deboli”, che il papa abbia una sua qualche voce in capitolo in relazione alla stabilità architettonica degli edifici, o che il papa meriti un titolo di giornale per aver detto una simile cazzata.

Sono sicura che se fossi al lavoro, la considerazione che se il papa fa qualcosa in pubblico – qualunque cosa, e comunque sia – gli si deve comunque un titolo purtroppo mi sarebbe sembrata – sì – fastidiosa, ma come uno di quei fastidi inevitabili, tipo le mosche d’estate.
Cosa fa la distanza, eh.

Ah.
Ho copiato la spiritosissima articolessona di Stella su Lombroso.
Su Lombroso, sulle apparenze, sulla facilità (e sull’antipatica aria di sufficienza) con cui si prende il giro il determinismo lombrosiano senza:
a) storicizzare, e
b) rendersi conto del determinismo becero da cui si è quotidianamente circondati e quotidianamente lodiamo come esempio di lungimiranza politica e morale,
prometto un post.
Prima o poi.