istituzioni di rovescio pubblico

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invenzioni
Magari mi sbaglio: ma che esistesse l’istituto della fiducia anche nei consigli comunali è una cosa che proprio non mi torna.
Il governo chiede la fiducia al Parlamento, e va bene: il presidente del Consiglio dei ministri non è eletto direttamente, ma designato dalla maggioranza parlamentare e poi nominato dal presidente della Repubblica.
Ovvio, perciò, che sia possibile che l’unica assemblea rappresentativa degli elettori (il parlamento) gli revochi la fiducia sulla cui base egli è stato designato.

Ma per quanto è a mia conoscenza, il sindaco è eletto in via diretta dai cittadini; e il mandato fiduciario non lega il sindaco al consiglio comunale, bensì – purtroppo, aggiungo – ai cittadini.

Secondo ciò che leggo qui, un consiglio comunale può certamente essere sciolto – come minaccia Tosi – per motivi per così dire interni: ma in questo caso ciò che mette in moto lo scioglimento non è il fatto che l’imperator-sceriffo (pardon: volevo dire il sindaco) pone una «questione di fiducia» sull’operato suo e della sua giunta.

Ciò che è possibile, invece, è la «mozione di sfiducia». Essa – sì – può determinare, se approvata, la caduta del consiglio comunale.
Ma a meno che Tosi non pensasse di proporre una mozione di sfiducia su se stesso, tutto ciò che riesco a pensare è che viviamo in tempi in cui chi detiene il potere pensa di avere ogni diritto di modificare tutto ciò che non gli piace nel momento in cui gli conviene.

E non importa neanche che la cosiddetta «questione di fiducia» venga formalizzata in qualche regolamento: basta minacciare la crisi della giunta, chissenefrega con quale mezzo tecnico; fosse anche il più incoerente con l’impianto istituzionale delle leggi sulla cui base le amministrazioni sono state formate.

Non so.
Magari mi sbaglio.
Ma che a nessun giornalista sia venuto in mente di chiedere «Scusi, signor sindaco: ma lei cosa intende esattamente con “questione di fiducia”?» mi sconforta moltissimo.
Se qualcuno l’avesse fatto, ci sarebbe un po’ più di chiarezza.
Ma della chiarezza, di questi tempi, non frega niente a nessuno.