i virus, le frustate e le canne di sacconi

Da Ansa.it.
Sacconi dice che il governo tiene il sud nella massima considerazione, tant’è vero che ha sostenuto «la locomotiva dell’intero paese per assicurarci una crescita adeguata».
È una cosa tipo «ti lascio per il tuo bene, amore, perché ti amo troppo».

Sacconi dice: sul federalismo fiscale, «pensiamo ai vantaggi che ci saranno al sud in termini di responsabilizzazione dei gruppi dirigenti locali».
Qui è come quando a uno sfigatissimo si dice che ha ampi margini di miglioramento. Il sud fa schifo, le classi dirigenti pure, mica come al nord da noi. Ora noi responsabilizziamo questi terroni, e vedrete che vantaggi.
Un po’ razzista, magari: ma che sarà mai?

Sacconi dice: «L’Italia è divisa in due. Da un lato ci sono meravigliose efficienze, dall’altro aree di arretratezza inaccettabili pagate dai cittadini».
Cioè: al nord siamo spaziali; al sud arretrati.
Che paghino i cittadini è un’aggiunta messa lì giusto per non farsi azzannare al collo dai meridionali, visto che nella sua logica non si capisce davvero chi se non i cittadini possa esser tenuto responsabile dell’arretratezza inaccettabile, se non altro per aver scelto le classi dirigenti già prima definite irresponsabili.

«La crisi economica può essere per i giovani una “frustata salutare, un incoraggiamento affinché prendano in mano le sorti del proprio destino senza attendere l’iniziativa di altri”».
Sempre lì a menarsela, sti giovani.
Prendete l’iniziativa, fancazzisti lamentosi terroni che non siete altro.

«Noi del Pdl possiamo parlare i linguaggi della libertà, della responsabilità e della speranza. Sappiamo bene che non dobbiamo dare pesci ai giovani, ma canne per imparare a pescare. Ogni qual volta constatiamo una condizione difficile per un giovane, individuiamo gli educatori falliti delle famiglie che hanno contratto il virus nichilista del ’68».
Qui, francamente, l’unica cosa che posso dire è che, prima di dare la canna ai giovani, il ministro del benessere dev’essersi fatto i suoi bei tiri.