il crimine giusto per passare da criminali

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Se mai c’è stata una situazione in cui in modo chiaro si esemplifica quanto l’idea di reato e di giustizia dipendano dal potere; quanto le sanzioni determinate contro un comportamento siano legate alla temperie storico-politica e ai rapporti di potere correnti; in quale misura operi la differenza di percezione – per esempio – fra la bancarotta fraudolenta (che lascia nei guai moltissime persone) e la rapina di 1.500 euro di profumi (questo ha fatto quella ventiduenne), beh, quella situazione è questa.

«Essendo la donna sistematicamente dedita al delitto, con esiti devastanti e intollerabili per la convivenza civile…», scrive il gip.
Ci sono moltissime persone sistematicamente dedite al delitto.
Il punto è quale sia il delitto a cui sono dedite.
Se è il delitto tipico di un uomo di potere, nessun gip sarà disposto ad argomentare che ne derivino «esiti devastanti e intollerabili per la convivenza civile».

E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual è il crimine giusto
per non passare da criminali.

Fabrizio De Andrè
«Nella mia ora di libertà»