ostregheta, come gliele canta chiare

Zac. A riprova di quanto profondo sia il solco scavato da questi anni di egemonia culturale berlusconiana checché ne pensino i Padri (vedi post precedente), ecco qui – pronto, neanche a farlo apposta – l’episodio della Lega che s’arrabbia perché a commentare la regata storica veneziana il Tg1 manda due giornalisti non veneti.

E cosa risponde Minzolini?
Cito Repubblica.

«Non meno netto Augusto Minzolini nel respingere la “paradossale richiesta” del Carroccio».
Dunque, Repubblica plaude alla «nettezza» di una risposta quale quella che segue.

«Se il Tg1 fosse televeneto – concede – magari ci si potrebbe pensare“» (ma si rendono conto, Repubblica e pure Minzolini, dell’enormità di quel che viene detto?), «“ma poiché l’avvenimento viene trasmesso in tutta Italia, che sia raccontato da veneti, romani o siciliani mi sembra una questione di lana caprina”. In poche parole “sono polemiche che scadono nel ridicolo” dice Minzolini che conclude con una simpatica esclamazione: “Ostregheta!”.

Cioè.
Il direttore del Tg1 dice «questione di lana caprina», come se fosse una cosuccia capziosa e niente più, e «ostregheta», come se fosse Paolantoni a «Mai dire gol».

Non dice: «Il direttore del Tg1 sono io e a coprire gli eventi mando i colleghi che mi pare. Ovviamente il mio mandato è a completa disposizione dell’editore, che può rimuovermi dall’incarico in qualunque momento».
Eh, no.
Lui dice «ostregheta».

Per Repubblica, «ostregheta» non è l’ammissione di una sconfitta, ma una «simpatica esclamazione».

Dev’essere che il lunedì mattina ho poco senso dell’umorismo, ma a me questa storia sembra molto più grave di quanto appare agli ottimi colleghi di Repubblica e Tg1.
Mi sembra parente dell’antimeridionalismo; non delle barzellettine da bar.

Ma per Repubblica, invece, uno che risponde «ostregheta» si rende protagonista – così recita il titolo del pezzo – di uno «scontro» (scontro, eh) con la Lega.
Che eroe.