secrezioni verbali

fascisti
Al di là dei contenuti – che se vengono espressi in questi termini secondo me non possono essere presi in considerazione – impressionano la volgarità arrogante dei toni, la violenza senza argini, la presunzione da dittatori, la sicumera da torturatori pronti ad estorcere confessioni e abiure.

È come – e «come» significa metafora, significa che non sto usando le parole nel loro senso letterale – se si fossero svegliati da una notte di sonno scoprendo che se, in pubblico, urlavano, strillavano, vomitavano a fiotti, scoreggiavano, facevano cacca per strada, prendevano a pugni chiunque passasse, sputavano in faccia ai passanti, facevano la pipì addosso ai bambini nei passeggini, si mettevano le dita nel naso cavandone palline da far mangiare agli avversari, non sarebbe successo loro niente di male.
Anzi: avrebbero avuto il rispetto di quelli sporcati dai loro escrementi, dalla loro urina, dalla loro saliva.

Ho l’impressione che ci siano espressioni apparentemente verbali che in realtà, per la loro natura, sono più simili alle secrezioni corporali.
E che più a lungo sono state trattenute, più esplosivamente deflagrano, contaminando il mondo con i loro frammenti appiccicosi e maleodoranti.