i diritti coartati del povero minzolini

Oggi Minzolini ha difeso davanti alla commissione di vigilanza sulla Rai il suo editoriale contro la manifestazione per la libertà di stampa.
Le sue argomentazioni sono qui.

Minzolini, colpevolmente, finge di non capire che il problema non è fare editoriali – diritto che nessuno si sognerebbe mai di contestargli – ma di fare editoriali nei quali, dettando la linea politica, si dice agli ascoltatori che il proprio telegiornale è e sarà contrario a una manifestazione, a una posizione politica, per quanto opinabile essa possa essere.

I suoi argomenti sono vili, speciosi, surrettizi, evocativi, suggestivi e inconsistenti.
Lui ha il potere di dare la linea, negli editoriali, e nessuno glielo vuol sottrarre.

Lui usa gli editoriali per fare in modo che per la prima volta nella sua storia il Tg1 si ritrova schierato contro una manifestazione.
I suoi giornalisti sarebbero tenuti a rispettare la linea politica da lui enunciata nell’editoriale.

I suoi giornalisti dicono «beh, veramente non siamo d’accordo se ci vuoi trascinare contro quella manifestazione».
Lui dice: «Siete intolleranti».
Poi prende, va alla commissione di vigilanza sulla Rai e fa finta di credere che qualcuno gli stia chiedendo non di evitare di impegnare un intero Tg contro una posizione politicamente espressa da una manifestazione, ma di non fare più editoriali.