l’ho fatto il primo giorno… (leggete ferrarella)

maxibannerConsiglio caldamente di leggere – con attenzione, per giunta – l’editoriale del cronista di giudiziaria Luigi Ferrarella sul Corriere di oggi.

Le sue parole sono fra le pochissime cose intelligenti, lineari e tecnicamente ineccepibili che io abbia finora letto sulla questione della cosiddetta «libertà di stampa».

Per esempio:

In una importante società municipalizzata milanese investita da uno scandalo, il consiglio di amministrazione ha votato qualche tempo fa un ordine del giorno per abolire la prassi di documentare, attraverso la registrazione, le sedute ufficiali del cda.

Ovvio che, quando sono poi state depositate agli atti dell’inchiesta alcune intercettazioni che davano conto dei reali criteri di gestione della cosa pubblica da parte di consiglieri e manager appaltati alle varie cordate politiche, i giornali abbiano fatto a gara a pubblicarle: non per chissà quale pruriginosa curiosità da buco della serratura, ma perché, di fronte allo svuotamento degli strumenti ordinari di conoscenza della vita politica e economica, il binocolo giudiziario, che per caso mette il naso là dove il giornalista (e quindi il cittadino) viene tenuto fuori, finisce per essere vissuto e a tratti anche sopravvalutato dalla collettività come un momento di squarcio su una verità altri menti difficile da intuire.