donne da negare

luna

Per il nostro ministro della sanità le donne non hanno diritto all’identità di genere.

ABORTO:RU486; AIFA CONFERMA DELIBERA; SACCONI,NON BASTA/ANSA
MINISTRO, CHIAREZZA SU NECESSITÀ RICOVERO O AZIONI CONSEGUENTI
(ANSA) – ROMA, 2 DIC – (…) «Se non si riscontrerà la effettiva, diffusa, pratica del ricovero ospedaliero ordinario per le persone sottoposte ad aborto farmacologico, si evidenzierà una manifesta incompatibilità con la legge 194, di cui dovrebbero prendere atto Parlamento e Commissione europea per le decisioni conseguenti».

Come se all’aborto (farmacologico o chirurgico) potessero sottoporsi esseri umani indifferenziati, o esseri umani maschi.
Per Sacconi noi non siamo donne, ma «persone».

Si potrebbe discutere (qualcuno disposto a farlo, soprattutto nell’alveo dell’acqua dolce cattolica, o del debito alla tradizione a-sessuata della classicità non religiosa, certamente ci sarà) sul fatto che – accidenti – «persona» è molto di più che semplicemente «donna».

Forse.
Non lo so.
Ma a maggior ragione quando si tratta di gravidanza e maternità non riesco a pensare che una donna sia «neutra» solo perché a qualcuno, tra cui Sacconi, il potere femminile di dare e togliere la vita fa tutta questa paura.