democrazia condannata a morte

Stanno succedendo cose di gravità inaudita.
Chiunque, a qualsiasi livello, con qualunque legittima autorità e qualunque rilievo istituzionale, si sogni di dire – perfino se è stato interpellato da loro – che loro hanno torto, viene da questi golpisti considerato una sagoma da abbattere a fucilate.

Il decreto legge, adesso.
Che bella idea.
Un decreto legge per mettere per iscritto che loro possono fare il cazzo che vogliono e tutti gli altri son merda; che le regole non contano; che le regole son forma inutile (detto da gente che per la forma si rifà le tette, si trapianta i capelli, si riempie di botulino e si pialla i lineamenti), che la sostanza è più importante, e – ovviamente – la sostanza sono loro.

Se questo decreto verrà fatto; se passerà una legge qualunque che consentirà di bypassare la competenza istituzionale di tribunali, corti d’appello, Tar e Consiglio di Stato, questo Paese sarà definitivamente morto.
Qualunque cosa a loro non piaccia, s’inventano un decreto o una leggetta.
Golpisti.
Parlano di democrazia, questi eversori.

Si sentiva proprio la mancanza di qualche radicale intelligente che dicesse che vanno annullate le elezioni in tutt’Italia, per «omissioni e violazioni di legge verificatesi infine negli ultimi sette mesi».

D’altra parte i golpisti hanno sempre bisogno di qualcuno che li aiuti.
Con le migliori intenzioni, si capisce.