la mia legge è la vendetta?

L’Ansa oggi dà di che riflettere.

Nel Modenese, i cartelli su cui la Lega nord provinciale dava le indicazioni necessarie a raggiungere il paesino nel quale il sindaco di Verona e il ministro Calderoli avrebbero tenuto i loro comizi sono stati strappati.

Sui cartelli sono anche state scritte cose come «Congelamento multe quote latte a vantaggio dei disonesti» e «140 milioni per aiutare Catania a uscire dal fallimento del Comune di Scapagnini (Pdl), tutto nel silenzio della Lega Nord».

Ma ecco cosa dice il segretario leghista:

Riteniamo questo comportamento incomprensibile, anche perché noi della Lega Nord non ci siamo mai permessi questo tipo di azione nei confronti delle manifestazioni di altri partiti.

Il che vuol dire che il segretario leghista ragiona in questi termini: noi leghisti non l’abbiam mai fatto, dunque nessuno ha il diritto di vendicarsi.
Taciute, sotto quel virgolettato ci sono queste parole: «Noi che non abbiam mai strappato cartelli siamo in regola. Vogliamo solo le impronte ai rom e l’espulsione dal consesso civile di chiunque sia diverso eccetera. Ma noi siamo in regola!».

La ragione di legittimazione di un atteggiamento, insomma, è di tipo privatistico-negoziale.
La legge non esiste, se non nei termini un po’ western dell’occhio per occhio.
Tanto più che se noi leghisti l’avessimo fatto, be’, allora anche loro sarebbero stati legittimati a farlo.

Un buon esempio di logica esclusivamente formale: se il nostro razzismo non è denominato razzismo, allora vuol dire che è prescrizione di natura tecnica e ovviamente neutra. Strappare un cartello a uno che non ha mai strappato i cartelli degli altri, invece, è reato.