lo straniero mitridatico


Leggo su Repubblica, qui:

«L’Italia è al 118/mo posto su 139 per efficienza del lavoro e al 48/mo posto per la competitività del sistema industriale», ha aggiunto Marchionne.

«Siamo fuori dall’Europa e dai Paesi a noi vicini – ha proseguito – il sistema italiano ha perso competitività anno per anno da parecchi anni e negli ultimi 10 anni l’Italia non ha saputo reggere il passo con gli altri Paesi, non è colpa dei lavoratori».

Al di là della questione relativa alle colpe, sulla quale sorvolo per mancanza di elementi di giudizio, in me nasce qualche domanda:

In ordine sparso:
– cosa vuol dire «efficienza del lavoro?»;
– chi la misura?
– secondo quali parametri è stata redatta la classifica alla quale Marchionne fa riferimento?
– chi ha redatto la classifica alla quale Marchionne fa riferimento?
– cosa fa pensare a Marchionne che i numeri siano neutri, quando proprio i «marchionnidi» li utilizzano come pezze a colore?
– cos’è la competitività?
– come si misura?
– chi l’ha misurata?
– sulla base di quali parametri?
– cosa significa «essere fuori dall’Europa»?

Mi sembra anche sconcertante la reazione sindacale secondo la quale Marchionne «parla come uno straniero».
Hanno accettato il principio leghista della territorialità dell’intelligenza?
Ci son troppi sottintesi non esplicitati, mi pare: Marchionne non parla come uno straniero tout court, ma – eventualmente – come un manager straniero che ha dimenticato di avere ricevuto dallo Stato italiano grandi quantità di sovvenzioni.

E perché – poi – un italiano dovrebbe parlare diversamente?
Per difendere l’italianità come un leghista qualunque fa con la sua regionina, la sua provincetta, la sua cittadina e il suo quartierello?
O per difendere i posti di lavoro degli italiani?
E se è per i posti di lavoro, perché il problema dovrebbe essere nelle preoccupazioni di un manager italiano solo in quanto egli è italiano?
Un manager straniero non potrebbe forse porsi quel problema?

È singolare, anche, che le parole pronunciate da Marchionne in un’intervista televisiva siano l’apertura dei principali giornali nazionali.
Che senso ha?
Ha forse deciso di chiudere gli stabilimenti della Fiat in Italia?
No.
E allora, perché dargli questa preminenza nella gerarchia delle informazioni?
Solo perché è domenica e il piatto piange?
Non credo.
Secondo me è perché anche questa è un’efficace mitridatizzazione delle nostre coscienze.

Dobbiamo abituarci all’idea che la giustizia sociale non conta, che il conflitto non esiste, che ha sempre ragione l’azienda.
Una goccia al giorno, per settimane, mesi e anni.
E poi quella robaccia non sarà più veleno.
Saremo immunizzati.
Potremo berne fiaschi.

Dedico questo post ad Alberto Fezzi, che stasera – alla «conversazione letteraria» – ha raccontato di aver disattivato il suo blog perché si era reso conto che i blog sono quei posti visitati da tre persone nei quali qualcuno scrive che quella notte ha avuto la dissenteria.