ma sì, mettiamoli gli uni contro gli altri

Un ottimo modo per creare una sana competizione di mercato fra sfigati che meritano l’etichetta di sfigati doc (d’altronde, Zaia parla al Vinitaly) e sfigati-sfigati.
Una magnifica occasione per creare disordini sociali, scazzi, scontri, e poi dire «Visto? Questi negri qui non sanno neanche cosa sia la nostra civiltà».
E l’ennesimo riferimento ai giubbotti firmati.
Che siano morti a centinaia è irrilevante.
Che partendo per venire qui rischino la loro vita è irrilevante.
Conto solo io.
Comando io. Decido io chi deve stare a casa sua e chi può spostarsi. Io sono dio.
Tu sì, tu no, tu muori, tu vivi.
Una bella cernita.

Questa gente sa vedere il mondo solo come un posto in cui chiunque si muova toglie qualcosa alla belva che gli vive accanto.

IMMIGRAZIONE: ZAIA, 20 MILA TUNISINI OCCUPANO SPAZI PROFUGHI
(ANSA) – VERONA, 9 APR – «Putroppo dobbiamo dirlo e lo diciamo fino in fondo: quegli oltre 20 mila tunisini» arrivati con la prima ondata di barconi dopo lo scoppio della guerra in Libia «sono venuti ad occupare gli spazi che sono dei profughi: quelli con il telefonino, il giubbotto e le scarpe firmate non sono profughi». Lo afferma il presidente del Veneto Luca Zaia.

«Con l’arrivo dell’ultima notte a Lampedusa, con donne incinte, vecchi e bambini si apre uno scenario da esodo biblico, ma quelli arrivati prima, che potevano stare a casa loro, occupano posizioni utili per i profughi, nei confronti dei quali il Veneto è assolutamente solidale», aggiunge Zaia all’Ansa visitando il Vinitaly di Verona.

Solidalissimi.
Ovvio.