giornalismo da brividi

In Italia il giornalismo fa paura.

Questa storia è ambientata in Gran Bretagna.
Secondo Repubblica.it, si tratta di questo:

Brutta figura per la trentenne Chloe Smith, responsabile economica del governo di Cameron.

Poi, magari, ci spiegano anche cosa vuol dire «responsabile economica del governo di Cameron», eh; ma al momento non è così cruciale.
In ogni caso, Chloe Smith, come si legge qui, è «Economic Secretary to the Treasury», il che significa – come si legge qui – che è il quinto posto in ordine di importanza negli uffici del Tesoro britannico, venendo dopo queste quattro posizioni:

the Chancellor of the Exchequer, the Chief Secretary to the Treasury, the Paymaster-General and the Financial Secretary.

Ben spiegato è anche il fatto che la sua non è una posizione ministeriale, e che dunque non si tratta di una (o -peggio – «della») «responsabile economica del governo di Cameron» come dice Repubblica.
Per citare:

It is not a Cabinet office.

Okay. Ricominciamo con la ricostruzione di Repubblica.it.

La funzionaria, invitata alla trasmissione Newsnight, sostituisce George Osborne, capo del dicastero delle Finanze.

Come spiega lo stesso Daily Telegraph, Osborne è il Cancelliere dello Scacchiere, ovvero the Chancellor of the Exchequer.

Torniamo a Repubblica.it.

Argomento del talk show è l’aumento dell’accisa sul carburante di tre pence al litro appena introdotto dallla sua maggioranza.

Invece no, non è affatto così.
Come viene spiegato dal video che l’Evening Standard pubblica – a differenza di Repubblica – fin dalle sue prime battute, la decisione di cui si discute alla Bbc non è – come dice Repubblica – «l’aumento dell’accisa sul carburante di tre pence al litro appena introdotto dalla […] maggioranza di Cameron», ma l’esatto opposto.

Il problema è, infatti, l’inattesa inversione a U del governo, che in un primo momento aveva deciso di aumentare le accise, e nella giornata di martedì (giorno dell’intervista a Chloe Smith) ha cambiato parere, rinunciando a introiti che ora vengono quantificati dal governo in poco più di mezzo miliardo di sterline, ma in maggio erano stati valutati tre volte tanto.

Il responsabile economico della trasmissione Bbc dice nel video (il video che illustra questo post) che quella mattina – per quanto se ne sapeva – il governo s’era – sì – riunito, ma non aveva discusso delle accise, e che a un certo punto della stessa giornata è invece saltato fuori che i parlamentari erano stati avvisati del fatto che il governo aveva deciso di rimandare a gennaio 2013 l’aumento delle accise inizialmente previsto per agosto.
La storia è raccontata anche qui dal Guardian.

Come dice Jeremy Paxman nel video qui sopra, giusto all’inizio, «il nostro sublimemente compassionevole e premuroso Cancelliere dello Scacchiere ha percepito il dolore dei britannici, e ha deciso di abbandonare il suo progetto di aumento delle accise previsto per quest’estate».

Ora torniamo a Repubblica.

La parlamentare dei Tories [ma non era «reponsabile economica del governo Cameron»?], incalzata e sbeffeggiata dal “mastino della Bbc”, il giornalista Jeremy Paxman, dimostra la sua più totale ignoranza in materia.

Per Repubblica, insomma, è una questione di «brutta figura»; di incapacità.
Ma andiamo avanti.

«Quando è stata presa la decisione?
Se lo ricorda?
Non può venire qui a difendere una misura approvata dal governo se non sa quando è stata fatta.
Quando avete deciso?
Oggi?
Prima o dopo pranzo? – risponde [?] Paxman – Si è mai svegliata la mattina, chiedendosi: Dio mio, cosa dovrò raccontare oggi?”.
Infine la la stoccata finale: “Sa di essere un’incompetente?“.

Qui, il Guardian pubblica la trascrizione integrale dell’intervista.

In realtà – dopo averle chiesto quando è stata assunta la decisione di rimandare l’aumento delle accise, quando lei ne sia stata informata, e perché le stime di martedì su quanto sarebbe costata la sospensione dell’aumento fossero così differenti da quelle a cui lei stessa aveva fatto riferimento il 23 maggio (e dopo averle perfino chiesto ciò che un giornalista italiano non chiederebbe mai, ovvero, più o meno, un «Mi scusi, mi sta prendendo in giro?») – Jeremy Paxman non chiede affatto a Chloe Smith «Si è mai svegliata la mattina chiedendosi “mio dio, cosa dovrò raccontare oggi?”», ma

Do you ever wake up in the morning and think, my God, what am I going to be told today?

Cosa che significa: «Le capita mai di svegliarsi la mattina pensando “mio dio, cosa mi diranno quest’oggi?”».
Il che implica tutt’un altro genere di problemi, chiarito benissimo qui dal Sun, ma anche qui dal Guardian.
In pratica, sembra che Osborne abbia cambiato parere dopo una campagna del Sun.

E pare anche – a leggere qui – che, come twitta il laburista John Prescott, la questione stia nella «viltà» del ministro Osborne che ha mandato in tv a difendere una sua scelta di politica economica un neofita, un funzionario assai nuovo del mestiere, come la trentenne Chloe Smith.
Ecco il testo del tweet:

«When we faced hard times every Cabinet minister would go on TV to defend policy. Osborne sent a very junior minister. Coward».

Ovvero, più o meno, «quando abbiamo affrontato momenti difficili, mandavamo i ministri in tv a difendere le nostre scelte. Osborne ha mandato un funzionario molto giovane. Vile».

In più, Jeremy Paxman non ha nemmeno mai chiesto alla Smith se lei sappia di «essere un incompetente», bensì

You ever think you are incompetent?

Ovvero: «Le è mai capitato di pensare di essere incompetente?».
Anche se a Repubblica.it pare, evidentemente, che sia la stessa cosa, la verità è che chiedere a una persona se «sa» di essere incompetente è decisamente altra cosa che chiederle se «ha mai pensato» di essere incompetente.

Marginalmente, non ho potuto non notare l’incalzare delle domande di Jeremy Paxman; il lavoro di documentazione che ci dev’essere stato alla base dell’intervista, nella quale il giornalista della Bbc – più ancora che lo «sputtanamento» di Chloe Smith – a me sembra avere a cuore la dimostrazione del fatto che la Smith è stata mandata a farsi infilzare allo spiedo in televisione da un ministro che nel frattempo, come dicono i giornali, se la spassava a tavola.

Tra l’altro, la Smith era già andata – poco prima che alla Bbc – a svolgere il ruolo di vittima sacrificale in un’altra trasmissione tv, su Channel 4.
Osborne, insomma, sapeva che fine avrebbe fatto Chloe, e cionondimeno – senza battere ciglio – ha lasciato che lei si ripresentasse in televisione per farsi fare a fettine.

In più, c’è anche un altro fatto: sottolineare che la Smith non era a conoscenza o non sapeva/voleva dire a quale momento e a quale contesto risalisse la decisione, significa anche sottolineare che le decisioni politiche vengono assunte in luoghi diversi da quelli istituzionalmente deputati.

Altro che «brutta figura per la trentenne Chloe Smith, responsabile economica del governo Cameron».

Infine.
Sono molto impressionata dalla superficialità del nostro giornalismo.
Ma in fondo questo – mi sento di dire – è (sciaguratamente) quasi un peccato veniale…

Ps: Vergognati, vile.