potestà scolastica

Io sono stanca, e vabbè.
Ma c’è qualcuno che – punteggiatura a parte – capisca precisamente che cosa vuol dire questo pezzo, riportato – identico – anche qui, qui, e qui (ma qui è un po’ più chiaro)?

Che diavolo è la «potestà scolastica»?
Viene detto da qualche parte?
Perché nessuno ha pensato di chiarire il punto?
A quali condizioni un genitore può venirne privato?

Qualcosa – poco – si trova qui, ma se si clicca il link esce l’avviso

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Perché se un bambino lancia un tubetto di colla vengono chiamati i carabinieri?
In che misura un evento simile è un problema di ordine pubblico?
Il pezzo lo spiega?

In questo quadro, cosa può significare che «il bimbo *ha deciso* di cambiare scuola»?
Forse i bambini i cui genitori hanno perso la (?) «potestà scolastica» possono gestire da sé il loro destino scolastico?

Ma se è così, perché subito dopo viene detto che «il cambio di scuola è stato deciso dai servizi sociali territoriali che seguono il minore per gli aspetti educativi»?

E perché il titolo dice che ad essere stata privata della «potestà scolastica» è stata la madre, e il pezzo dice che a essere stati privati della potestà scolastica sono entrambi i genitori?

Che senso ha richiamare la questione del trasporto, ovvero la «vettura con autista»?

O questo bambino è Hannibal Lechter o questo pezzo è fatto male.

Faccio notare che cercando su Google la locuzione «potestà scolastica» i risultati – fatta la scrematura delle impertinenze – riguardano esclusivamente questa notizia che arriva dalla maggiore agenzia di stampa del Paese, l’Ansa.

Sembrerebbe, insomma, che l’espressione sia un nuovo conio. Ad hoc.
Giusto perché adesso le notizie con parole chiave «Veneto» e «bambini» tirano un casino.