panebianco: regime? forse, ma non scaldatevi tanto

Sul Corriere di oggi c’è un articolo in cui Angelo Panebianco ci spiega quanto stupida sia quella che lui chiama la «sinistra dura e pura», quanto male faccia alla sinistra non dura e non pura, ma anche – accidenti – al Paese, all’intero Paese e anche alla democrazia in se stessa, parlando di «derive autoritarie» del governo.

La sua tesi è che, invece, il nostro Paese è paralizzato dall’indecisionismo, perché – giuro: dice così – «i problemi di fondo della nostra democrazia» sono non, per esempio – ne dico uno così, a caso, uno condiviso con altri Paesi – l’aver privilegiato la cosiddetta «governabilità» al criterio-base della «rappresentatività» – ma «i debolissimi poteri di cui gode il premier e un numero di poteri di veto, diffusi a tutti i livelli del sistema istituzionale, più elevato di quello di altre democrazie».
Niente nomi di «altre democrazie», ovviamente: li capiamo tutti, non c’è mica bisogno di dirceli.
D’altra parte, poi, diciamocela tutta: con un imperatore sarebbe tutto estremamente più facile e lineare, in effetti; niente veti, niente niente. E che velocità decisionale!

Ma attenzione alla conclusione del ragionamento, all’ultima frase del commento.
Attenzione.
«È strano, o perlomeno prematuro, che si accusi un sistema politico cronicamente malato d’indecisionismo di essere un regime» (cosa che peraltro nessuno fa, limitandosi invece ad evidenziare un rischio).

Cioè. Capiamoci.
È strano, ovvero improprio, dice. E fin qui, uno può non essere d’accordo, ma è comunque costretto a dire che il ragionamento di Panebianco fila.
Ma l’uomo dice anche che parlare di «regime» è perlomeno prematuro.
Ovvero, Panebianco scrive – attenzione – che la deriva potrebbe anche esserci, ma non nelle prossime ore.
E dunque è meglio stare tranquilli e non essere né duri né puri: il rischio – avverte – non ha senso rilevarlo oggi.
Meglio aspettare un pochino.
Certo, Panebianco, hai ragione: aspettiamo di essere entrati nel regime con tutti e due i piedi, ottima idea!
Ma quanta fretta, questa sinistra dura e pura!
Un po’ di pazienza, ecchecca***!