brunetteide atto II: diritti addio

Allegri! Dopo quella contro i super-stipendi degli statali, c’è un’altra puntata della brunetteide!
«La visita del medico fiscale “è sempre obbligatoria anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno, salvo particolari impedimenti del servizio del personale”. Scatta con una circolare firmata oggi dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta la stretta sulle assenze dei dipendenti pubblici che prevede anche la decurtazione dello stipendio, per i primi dieci giorni di assenza, per malattia o permessi».

Un po’ di domande.
Se l’obiettivo di queste proposte immaginose è ottenere dei risparmi, quanto costerebbero le uscite quotidiane dei medici fiscali, che ragionevolmente avranno bisogno di usare l’automobile, per esempio?
Quanti medici fiscali in più servirebbero?
Quanto costerebbe il loro stipendio?
Ma soprattutto, benedetto uomo: perché chi è malato dovrebbe essere penalizzato nello stipendio?
E’ forse scomparso il diritto a vedersi retribuiti i giorni di malattia?
E i permessi? Li hai aboliti per decreto, Brunetta?

Che finzione demagogica.

P.s. Questo post l’ho scritto ieri, ma adesso – 18 luglio, 22.45 – vedo che su Repubblica.it c’è un pezzo che sviluppa l’argomento proprio su questa linea.