la strada è solo di quelli perbene

Per Mara Carfagna – la ministressa a vantaggio della quale, temporaneamente archiviata la visibilità primaria della Gelmini, il dipartimento marketing e comunicazione del governo ha deciso di far partire una campagna di intensa copertura mediatica – «la riduzione in schiavitù, l’uso e l’abuso dei minori» (trattandosi di prostituzione che differenza c’è fra «uso» e «abuso»?, ndr) «che a volte sfocia anche in fenomeni di violenza come lo stupro» sono «tutti fenomeni strettamente collegati alla prostituzione in strada».

Ne deriva che se le donne tornano a fare le puttane in casa nessuno può ridurle in schiavitù né stuprarle (d’altra parte, come ognuno di noi sa bene, questi reati non vengono mai commessi in famiglia), e i minori non subiranno più abusi.

Ministra, mi scusi: non è che per caso l’unico risultato che ottiene in questo modo è la trasformazione della prostituzione in fenomeno invisibile, giusto per non sdegnare la vista dei benpensanti?

P.s. Vorrei sapere da Zanonato, che è il sindaco di Padova, che cosa diavolo faccia ancora nel Pd.
O forse, vorrei sapere che senso ha il Pd.
Ecco cosa dice: «Con il disegno di legge del ministro Carfagna arriva un segnale positivo. Sono d’accordo che la prostituzione per strada deve essere proibita. E’ ora di finirla. Clienti e prostitute concorrono a commettere un illecito amministrativo e vanno sanzionati. Siamo rimasti l’unico Paese in Europa dove ci si può prostituire per strada e i racket dagli altri Paesi mandano le prostitute in Italia».
Naturalmente, anche a lui chiedo se nascondere e isolare le prostitute in appartamenti acquistati dal racket sia una soluzione minimamente sensata.