l’autoregolazione del mercato 1 e 2

Dice che la casina a Manhattan per la figlia di vent’anni (ripeto: due-zero) che studia cinema (ripeto: cinema) in America (ripeto: America) l’ha comprata coi soldi dei diritti d’autore (ripeto: diritti d’autore) del suo librino, lui (ripeto: lui).

Due domande.
Tra Valterino e Martina, che risponda pure chi vuole: non mi formalizzo.
Uno: non è che le tot copie che servono a comprare a Manhattan la casina per Martina le hai vendute perché sei il segre del piddì? O pensi di averle perché sei fico-bravo-bello-sexy e intellettualissimo oltre che un volpone nella politica?

Due: in una memorabile intervista a – mi pare – Vanity Fair, dice Martina, la tenera Martina, che suo padre non l’ha aiutata in niente. «Sono diventata assistente alla regia» mi pare di Fassbinder o Wenders «perché una sera l’ho incontrato a una cena con papà
La domanda: secondo te, con chi ca*** va a cena la figlia dell’operaio in classe con la figlia di Casini?

Poi, per associazione di idee, linko questa notizia.