il segretario della zanicchi (un mio ricordo)

Durante la campagna elettorale per le elezioni europee che si tennero il 13 giugno 1999, lavoravo in un quotidiano a Belluno.
Una mattina in cui c’era mercato, due candidati di Forza Italia vennero a presentare se stessi e a stringere le mani della gente che passava tra le bancarelle.

Il giornale mi aveva mandato a fare un servizio, e la scena che vidi non potrò mai dimenticarla.
I due candidati erano Renato Brunetta e Iva Zanicchi.
Camminavano fra i banchi della piazza fianco a fianco.
Lei colossale, enorme, lungagnona e terragna, aveva la calda giovialità di una piazzista naturale, e con un unico passo copriva distanze gigantesche.
Lui, minuscolo, contraeva le guance in un enorme sorriso, il più grande che poteva, girando la testa di qua e di là, e per seguirla doveva muovere i piedi molto velocemente per cercare con lei un’impossibile sincronia.

Mentre li seguivo dappresso – la cosa più deliziosa era sentire quel che la gente diceva al loro passaggio, giacché tra loro i candidati sembrava che di parole se ne dicessero pochine – una donna anziana con i capelli tinti di un debole e opaco arancione (tinta mercato paesano, direi) li fermò vociando rumorosamente: «Oh», disse mettendosi una mano davanti alla bocca, tipo come quando miss Italia scopre di aver vinto il titolo. «Varda la Xanìchi! O madona! La Xanìchi!».

Lei, la Xanìchi, si fermò come freezata da una scossa elettrica tendendo la mano sorridente verso la signora con la chioma color caco chiaro.
Quando lui, con il piccolo ritardo a cui il raggio della gamba lo obbligava, riuscì finalmente a raggiungere l’altissima cantante, lei stava già concludendo i rumorosi convenevoli da emiliana all’uovo.
La donna arancione vide arrivare quest’uomo, dunque, e guardò prima verso di lui, in basso, e poi verso la Xanìchi, in alto.
All’improvviso, come folgorata, domandò: «Iva, ma ‘sto signor qua elo il so segretario?».

Gelo.
Mi è ignoto – non ricordo più – quanto tempo impiegò Brunetta a ritrovare il colorito, la motilità muscolare del volto, e l’energia per riprendere a camminare.