piange il telefono: è allarme democratico

GIUSTIZIA: BERLUSCONI,CON INTERCETTAZIONI NON C’È DEMOCRAZIA

(ANSA) – RHO-PERO (MILANO), 19 DIC – Il Presidente del
consiglio Silvio Berlusconi, che questa sera si è collegato via
telefono a una festa di Forza Italia, alla quale hanno
partecipato 4 mila persone, ha improvvisato un sondaggio sulle
intercettazioni telefoniche.
Il premier ha chiesto di alzare la mano a tutti coloro che
sono sicuri di avere il telefono sotto controllo. Tutti hanno
alzato la mano, per cui Berlusconi ha commentato: «È chiaro
che questa non è democrazia. In democrazia il bene maggiore è
la privacy e la riservatezza
. Non è democrazia se un cittadino
teme di essere intercettato e se il testo delle conversazioni
telefoniche finisce poi sui giornali anche quando non c’è ombra
di reato e addirittura, vengono rivisitate da attori come ho
visto ieri in televisione».

Noterei:
a) la maiuscola per «Presidente»;
b) la totale genuinità del sondaggio «improvvisato»;
c) la frase «in democrazia il bene maggiore è la privacy e la riservatezza»; non solo perché pur avendo un soggetto plurale ha un verbo al singolare, ma anche perché stravolge secoli di riflessione filosofica, politologica e sociologica sul senso della democrazia, che era qualcosa – mi par di ricordare – che aveva più a che fare con l’uguaglianza di diritti e di doveri, col «popolo che comanda», che con la possibilità di dire liberamente puttanate al telefono.
Importante, per carità.
Ma forse la Rivoluzione francese non è nata esattamente dal bisogno di proteggere le telefonate di Maria Antonietta.

Può essere che mi sbagli.