la sacra famiglia

in_chiesa_per_le_nozzeEcco un’ardita esercitazione di moralismo, di «moderazione ma-anchista» (del tipo che Franceschini è un vero stronzo, ma-anche Berlusconi dovrebbe parlare).

I figli, la famiglia, gli affetti e i sentimenti più profondi. Ha fatto irruzione anche la sfera privatissima dei rapporti umani nella saga che da un mese a questa parte sta riducendo la politica italiana a un duello cruento a base di mogli, feste, mariti, padri, figlie, nipoti, «papi». Il leader del Pd Franceschini ha commesso un errore grossolano ad affermare «fareste educare i vostri figli da Berlusconi?». A mettere in discussione la qualità di una relazione che lega l’avversario-genitore ai figli che dovrebbero vergognarsi del cognome che portano per consegnarsi pentiti al tribunale comportamentale presieduto da una parte politica.

Veramente Franceschini non ha detto «Figuriamoci come Berlusconi ha educato i suoi figli», ma «fareste educare da Berlusconi i vostri figli?».
Ora. A prescindere dal fatto che l’ha già fatto, ha già educato i «nostri» figli (vedi qui), a me sembra che tra il quesito di Franceschini (al di là della sua sostanziale insensatezza politica, e della sua sostanziale incapacità di far progredire il discorso pubblico in una qualche direzione qualunque) e quello che a Battista fa piacere riferire ci sia una grande differenza.

E mi sembra anche che se Battista non comprende questa differenza è perché ha scelto di non comprenderla, per motivi suoi.
E comunque.
La cosa più stucchevole, francamente, è il sottinteso che la famiglia sia sacra/sacrale.
Così sacra e sacrale che ci si mette a fare i moralisti solo quando si parla dei figli di Berlusconi.
Delle ragazze – e non sto parlando di Noemi – si può fare comodamente strame.
Tanto, sono troie.
Mica come i figli di Berlusconi, che girano per strada con certe piccole aureole.