charles bronson berlusconi

Ci sono parole che hanno il potere di illuminare a giorno, anche nel buio più completo, il profilo morale di chi le pronuncia.
Stamattina, di fronte all’enormità della tragedia di Viareggio, Berlusconi ha detto questo: «È grave quello che è accaduto. Sono stato al telefono fino ad ora con Bertolaso, abbiamo già provveduto a trasferire i feriti più gravi negli ospedali, e subito dopo quest’assemblea a Napoli, andrò a Viareggio a prendere in mano la situazione».

Capisco che per dar forza alla sua naturale debolezza di uomo triste e anziano abbia bisogno di usare tutto il repertorio della più volgare retorica del capo.

Ma quell’«abbiamo fatto trasferire i feriti più gravi» (come se i feriti dovessero l’intervento dei soccorsi al suo provvido decisionismo) e quel «prendere in mano la situazione» rimandano a deliri di onnipotenza individualista degni dello schema binario semplificato d’un Charles Bronson della Brianza.

Occorrerebbe un po’ di umiltà. Un po’ di vergogna, se la madre gliel’avesse insegnata. Un po’ di rispetto.