berlusconi e la propaganda dei «piccoli»

Ho letto, su segnalazione di Daniela Lepore via Facebook, Roberto Cotroneo sull’Unità a proposito delle minacce di Berlusconi al Tg3.
Ora, a parte la rabbia per il fatto che siamo costretti a prendere sul serio (e guai se non lo facessimo) un uomo al quale evidentemente manca il senso della misura, voglio esprimere qui un mio minimo fastidio.

Mi infastidisce l’orizzonte generale del discorso di Cotroneo, e dei discorsi di tutti coloro che fanno della libertà d’informazione una cosa che riguarda i grandi mezzi di comunicazione.

La mia opinione è che a distruggere la libertà d’informazione sono in prima istanza i piccoli giornali, è la stampa locale.
È lì che nasce la falsificazione, è lì che comincia la creazione di una realtà alternativa.
Dapprima per sottrazione (tolgo fatti, tolgo notizie, tolgo piccole parti di informazione, ignoro pezzi di mondo), poi per addizione (invento cose che non sono, giro a vantaggio del potere tutti gli eventi che posso).

Aggiungo una frase priva di senso – questa – solo perché non voglio terminare il post alla maniera di Maria Laura Rodotà, cioè con una parentesi.