afflitti dal massimo della pena (con post-resipiscenza)

Uno: nel titolo, da qui, la violentata è semplicemente una ragazza; l’arrestato, invece, è un «romeno».
Perché la notizia fosse completa, mi domando, non bastava scrivere le nazionalità dei due nel pezzo ?
Non mi spiego il motivo per cui Repubblica.it, nell’articolo linkato, citi solamente le idiozie razziste del sindaco di Cittadella.
Liberi di farlo, certamente.
Ma allora quel «romeno» del titolo acquista un suo senso inequivoco.
È questo quello che intendevo nel dibattito nato, più altrove che qui, da questo post: che contestualizzare i contenuti di modo che le notizie diventino inequivoche è compito dei giornalisti.
Dunque qui Repubblica.it contestualizza in direzione razzista, fornendo come unico sfondo ai fatti gli argomenti che vengono presentati dal sindaco.
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A questo punto mi domando: Repubblica.it è razzista?

È da un po’ di tempo che noto che quando un quotidiano nazionale pubblica una notizia che proviene da una delle sue edizioni locali (o, come nel caso di Repubblica, da una delle sue testate locali), il tono dell’articolo è incredibilmente più tranchant di quando la notizia è scovata dalla redazione per così dire centrale.
È come se le redazioni periferiche dovessero dimostrare il bisogno di compiacere i moti di pancia delle loro zone.

Due: «Il sindaco si augura che al romeno venga afflitta il massimo della pena».

Affliggere una pena.
Ecco chi legittimiamo noi.

Aggiornamento: è trascorsa una mezz’oretta e il titolo in homepage (non nel pezzo interno) è cambiato.
Adesso è così.