studiare solo ciò che rende?

Tagli alle «facoltà inutili», sento dire.
Voci festanti che parlano di sprechi ridotti.
Ma – al di là della gestione che può essere sciagurata e baronale, per carità, ma è un’altra cosa, e non è minimamente connessa, logicamente, dico, all’utilità o all’inutilità di una facoltà – c’è qualcuno che veramente veramente crede che esistano rami del sapere insignificanti, inutili?
E se studiare semplicemente piace?
Ma veramente bisogna studiare solo ciò che rende?
E veramente ha senso limitare a dodici le facoltà?
Che idea è?