non è la rai

Stasera ho scritto a un «buen retiro» per scrittori, una residenza dove le persone che vogliono concentrarsi su un loro progetto di scrittura (ma in realtà sono case aperte anche ad artisti visuali) possono risiedere per un periodo – lungo o breve – in compagnia con altre persone che scrivono o praticano altre forme artistico-espressive.
In genere, almeno un pasto è d’uso che sia consumato tutti insieme, a parlare dei progetti.
Per il resto del tempo, sei tu con te.

L’indirizzo e-mail l’avevo ricavato da internet, dove avevo trovato notizie anche di un altro luogo che mi tenta molto: una grande casa che il proprietario, insieme a cinque villettine, ha voluto lasciare nel suo testamento agli artisti, per «metterli in grado di svolgere il loro lavoro creativo». A questa grande casa scriverò nei prossimi giorni.

Bene.
Dal «buen retiro», nemmeno un’ora dopo, m’è arrivata una mail di risposta gentile, completa e dettagliata.
Non un formulario standard.
Non riuscivo a crederci.

Ho rimandato una mail per ringraziare, spiegare il mio progetto un pochino meglio e dire che mi sarei fatta viva al più presto.
Il tempo di cliccare «invia», e Gmail mi ha segnalato l’arrivo di una nuova mail.
«Di nuovo ciao, Federica, grazie per l’aggiornamento. Spero di avere presto notizie in più sulla possibilità che tu venga a stare per un pochino da noi. Nel frattempo ti mando i miei migliori saluti».

Il tutto, in meno di un’ora e mezzo.

Naturalmente, il «buen retiro» non è in Italia.
È in Irlanda.