«mamma, mi han rubato la merendina!»

una_ministraEcco che cosa dice Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione, a proposito della sentenza con cui il Tar, sulle graduatorie dei precari della scuola, la sconfessa e – dicono i giornali – di fatto la «commissaria»:

«Ogni regolamento che abbiamo presentato è stato oggetto di interpretazioni ondivaghe e contraddittorie e questo proprio perché la legge non viene applicata ma interpretata.

È un’invasione di campo rispetto al potere esecutivo e legislativo.

Non entro nel merito, ci penserà il ministro Alfano: ma serve una riforma organica della giustizia»

A parte il fatto che un ministro della Repubblica sembra non riuscire ad apprezzare la differenza che esiste fra un «regolamento» e una «legge» (e questo è di per sé piuttosto curioso), com’è possibile ritenere sempre e comunque che la colpa sia degli altri, mai nostra?
Non basterebbe scrivere le leggi con un minimo di coerenza interna ed esterna, armonizzandole con le norme già esistenti?
Questi ministri sono effettivamente stupefacenti: han sempre ragione loro, la colpa è sempre degli altri (magistrati, governi precedenti, opposizione, giornali…).
Come se non avessero il potere che a loro affidano le leggi e un’amplissima maggioranza parlamentare (anche grazie alla legge elettorale, per la verità).

Han costruito un’idea di mondo e di Paese sulla virilità di parole d’ordine stupidamente ideologiche come «dobbiamo rimboccarci le maniche», «siamo una squadra», e «non bisogna lamentarsi e aspettare la manna dal cielo», e poi son sempre qui a lamentarsi e a minacciare l’intervento della mamma (in questo caso, Alfano).
«Mamma, il Tar mi ha dato torto!»; «mamma, mi han rubato la merendina!»; «mamma, ho scritto un tema incomprensibile e la maestra vuole che lo riscriva!».
Che teneri.
Che lamentosi.
Come se fossero ingenui lattanti presi a bastonate da perfidi demonii, e non gente che ha il potere e lo sta usando.