approfondimenti dal trattore a cartesio

Dall’Ansa:

REGIONALI: ZAIA; SMAILA,VENIER E PEDRON TESTIMONIAL VENETO
(ANSA) – VENEZIA, 25 FEB – “Se sarò eletto, come testimonial del Veneto mi piacerebbe coinvolgere un parterre di rappresentanti del mondo dello spettacolo come Eleonora Pedron, Umberto Smaila ed Eleonora Daniele”.

E’ quanto ha dichiarato il ministro per le politiche agricole Luca Zaia, candidato alla Regione Veneto per il centrodestra, intervistato da Klaus Davi e Luca Cipriano nel salotto di approfondimento politico KlausCondicio, visibile su You Tube.

“Ho scelto anche Mara Venier, malgrado in passato abbia fatto campagna per Veltroni – ha aggiunto -. Fin da quando ero vicepresidente della Regione Veneto ho deciso di portare tutti i veneti famosi nelle mie convention, nelle mie presentazioni, e penso che i veneti noti possano essere tutti dei giusti rappresentanti“.(ANSA).

Sono estremamente combattuta: da una parte credo che su un lancio Ansa del genere potrei comporre un instant-book qui sull’unghia; dall’altra mi rendo conto che la disperazione è così profonda che l’unica vera urgenza che sento è dimenticare di avere mai letto una cosa di questo tipo.

Però, una frase, una frase sola, la voglio riscrivere.
Va assaporata, degustata; ne va inspirato l’aroma; ne va apprezzato il colore; è giusto valorizzarne le trasparenze.
Ecco la frase:

«Penso (predicato verbale, soggetto sottinteso «io»)

che

i veneti noti (i veneti noti. I-ve-ne-ti-no-ti. Ripetiamo ad alta voce: «I-ve-ne-ti-no-ti»)

possano essere (non «siano»: e qui io – non so voi – vedo una lodevole traccia di scetticismo razionalista, quasi un sentore di background appena un po’ cartesiano)

tutti (qui l’incertezza viene meno, entriamo nella virile assertività del politico di maniere maschie e spicce)

dei giusti rappresentanti (la scelta dell’aggettivo – «giusti» – è un capolavoro; sono «giusti», non stanno con me per politica; d’altra parte io non sono mica un politico di parte, e loro stanno con me per amore del Veneto, di tutti i veneti. Il modello comunicativo a cui l’aggettivo si conforma ricorda l’assioma «sarò il sindaco di tutti», valido fino a quando c’è il primo appalto da assegnare. Caso nel quale si diventa piuttosto rapidamente il sindaco degli amici e dei parenti).

Ho finito.

Anzi. No.
Se queste sono le cose che si dicono in un «salotto di approfondimento politico» io non oso pensare cosa si possa dire in un salotto politico senza approfondimento.

Grazie a Gloria.