un cartamodello di democrazia

Leggetela, questa storiella.

Ha tante cose da dire.

Per esempio sulla questione del federalismo, realizzato che sia il quale, per ragioni che non mi sono mai state chiare interi pezzi di politica (non so se «politica» è la parola giusta…) sostengono che il cittadino possa controllare meglio perché è più vicino al potere.
O sul paternalismo.
O sulla discrezionalità.
O sull’incredibile significato attribuito alla locuzione «cittadinanza attiva». Attiva sì, dice il sindaco di cui qui si racconta: ma che faccia la fatica di meritarsi le comunicazioni venendosele a cercare!
O sulla distorsione di significato della parola «privacy».

La storia è questa.

Un cittadino che fa parte di un gruppo di cittadini aderenti al gruppo Grillo – e chi segue il blog sa quanto poco fascino la svolta squadrista di Grillo esercita su di me – ha chiesto per iscritto al sindaco di Vigasio, un Comune in provincia di Verona, di poter riprendere le sedute del consiglio comunale – senz’alcuna spesa per la municipalità, nemmeno per la connessione a Internet – di modo da diffonderle via web.

Il consiglio comunale, d’altra parte, è l’assemblea elettiva rappresentativa della cittadinanza, e perfino il più ardito e sprezzante degli azzeccagarbugli faticherebbe a definire private (o anche solo meritevoli di riservatezza) le sue riunioni.

Bene. Quella che segue è la risposta del sindaco Daniela Contri, attivista di Forza Italia, a capo di una delle migliaia di liste che con curiosa aggettivazione si ama – per me inspiegabilmente – definire civiche.

Prot. n. 12/102/11.582
Risposta a nota n. //del 28/07/2008 pervenuta al prot. il 12/08/2008

Vigasio, 30 Agosto 2008

Oggetto: Richiesta videoriprese consigli comunali

In riscontro alla Sua richiesta menzionata in oggetto, rappresento che sussistono difficoltà tecnico-logistiche e spese per allestire il collegamento a internet in sala consigliare.

Nel merito, a mio vedere, le controindicazioni sono prevalenti sui vantaggi prevedibili.

Anzitutto, per il principio di cittadinanza attiva, occorre che il cittadino, se è davvero interessato, faccia il sacrificio di recarsi in Comune, ad assistere “dal vivo” al Consiglio comunale.

Peraltro, gli orari sono sempre fissati in ore serali o nella mattinata di sabato, quindi comodi per la cittadinanza.

Inoltre, ai fini della normativa sulla privacy, occorrerebbe preavvisare idoneamente i cittadini della possibilità di essere ripresi e trasmessi. In proposito, temo che tra quelle poche persone di solito presenti alle sedute, qualcuna non si senta più a proprio agio o comunque infastidita dalla possibilità di essere ripresa e rinunci ad assistere.

Senza dire che i vari consiglieri potrebbero essere intimiditi dalla nuova situazione ed indotti a non intervenire, oppure a non esprimersi più liberamente. In tal modo si avrebbe un doppio danno: meno pubblico e meno interventi, nel mentre le decisioni consiliari dovrebbero alimentarsi proprio con un ampio e sereno dibattito.

Pertanto, dopo aver formulato e condiviso con la Giunta le valutazioni di cui sopra, NON concedo l’autorizzazione richiesta.

Certa di un’attenta valutazione delle ragioni esposte, porgo distinti saluti.

IL SINDACO
Daniela CONTRI

Meglio evitare di far riprese in consiglio comunale, insomma: sennò i pochi che vanno a seguire le sedute s’imbarazzano e poi finirebbero per non andare più a seguirle (il che sarebbe proprio la comodità della videotrasmissione in streaming…).
E poi: se veramente a Vigasio sono stati eletti i consiglieri comunali più timidi e condizionabili del mondo, beh, mi pare grave.
Se io fossi un consigliere mi arrabbierei molto col mio sindaco, che sta nientemeno ipotizzando che io possa non avere abbastanza coraggio per poter esprimere liberamente le mie idee sempre e comunque, davanti a chiunque e in qualunque condizione.
Perfino davanti a una telecamera.
Minaccia di morte a parte, ovvio.